|
|
Una triste storia di cronaca - Giovanni Corinto Liberto
Da L'Eco di Acquaviva n. 7/2013 “Nessuno muore su questa terra fino a quando il suo ricordo vive in qualcun altro”
Sono trascorsi ben 25 anni da quel tragico 29 marzo. Camerino 29 marzo 1988, lì prestano servizio i due giovani Carabinieri: Donato Chiarelli e Giovanni Corinto Liberto. Erano pieni di vita, svolgevano il loro lavoro con orgoglio e coraggio. Donato Chiarelli, nato nel 1966 a Loreto Aprutino in provincia di Pescara e Giovanni Corinto, nato qui ad Acquaviva delle Fonti nel 1965. Due giovani vite strappate ai loro familiari a Camerino il 29 marzo 1988 durante l’espletamento del proprio servizio. Due giovani carabinieri pieni di speranza come i loro coetanei, poco più che ventenni furono definiti dalla cronaca del tempo “vittime del dovere”. Ma veniamo ai fatti. “Nel pomeriggio del 28 marzo il professore Domenico Filippi, proprietario di un terreno e di fabbricati in località Portaiano, denuncia ai Carabinieri di Camerino il furto di alcuni mobili antichi dalla sua casa di campagna. Dal sopralluogo, che seguì la denuncia, si appurò che i malviventi erano entrati da un abbaino dopo aver rotto un vetro, e poiché da un mobile mancavano due cassetti si dedusse che sarebbero tornati per completare l’opera. Ed è per questo che furono organizzati due turni di appostamento dalle 22 all’una e dall’una alle 4. Tutto filò liscio durante il primo turno. All’una prendono servizio Giovanni Corinto e Donato Chiarelli. Alle 3,50 fanno l’ultima chiamata alla centrale dei Carabinieri: riferiscono di aver visto delle luci a intervallo, segno che i malviventi stanno per entrare in azione. Da quel momento in poi nessuna risposta alle chiamate della centrale. Che cosa era successo? “Secondo la ricostruzione dell’Arma - così come si legge dalla pubblicazione 29 marzo 1988, ore 3.50: Chiarelli e Corinto non rispondono più. Il sacrificio di due giovani carabinieri a Portajano di Camerino - quando i turni di appostamento non erano iniziati, l’autore dei furti aveva probabilmente raggiunto i luoghi, aperto e chiuso la catena che sbarrava l’accesso e si era messo in attesa del momento migliore per operare. L’autore, sì perché non fu opera di una banda ma l’azione criminosa ma di un solo individuo, Carlo Ceresani camerinese di 38 anni: fu lui l’autore dell’assassinio dei due giovani militari. Ma torniamo alla dinamica dei fatti … Avvistate le luci della Lancia Fulvia verso le 3,45, i due carabinieri si avvicinarono a piedi verso la villa. L’incontro con il carnefice: vistosi scoperto li colpisce entrambi con un lungo pugnale. Chiarelli è immediatamente fulminato con un colpo che gli spacca il cuore; Corinto Liberto viene trafitto 6 volte, ma riesce ad esplodere 2 colpi di pistola, uno alla coscia e l’altro che attingerà in pieno petto il suo aggressore uccidendolo, poi si rialza raggiunge la Lancia Fulvia , ma non riesce a metterla in moto. E resta così, riverso sul sedile anteriore sinistro come lo ritroveranno i soccorritori più tardi. Ancora oggi rimangono particolari poco chiari… I funerali di Stato si svolsero in cattedrale il 30 marzo”. Questa la cronaca ed oggi, a distanza di 25 anni, L’Eco… di Acquaviva ha voluto ricordare i due carabinieri tragicamente caduti, in particolare il “suo eroe” Giovanni, raccontando questa triste storia di cronaca nera. La città di Camerino il 29 aprile del 2008 ricordò i carabinieri Donato Chiarelli e Liberto Giovanni Corinto, decorati medaglia d’argento al valor civile “alla memoria”, nella cerimonia del 20° anniversario della loro morte a Portajano. Nella Cattedrale gremita fu celebrata la Santa Messa officiata dall'Arcivescovo S.E. Mons. Francesco Giovanni Brugnaro, la cerimonia ebbe seguito in Municipio con gli interventi del sindaco Enzo Fanelli, del generale Tito Baldo Honorati (presidente regionale A.N.C.), del prefetto di Macerata Vittorio Piscitelli, del generale di brigata Luigi Curatoli comandante della Regione Carabinieri Marche. Suggestivo momento è stato quello dello scoprimento della lapide commemorativa con la deposizione della corona di alloro e l'esecuzione di un toccante silenzio militare. Al Teatro Filippo Marchetti furono poi rievocati i tragici avvenimenti di vent'anni prima, tante le testimonianze su quei giorni, numerosi gli interventi affettuosi sui due militi: dalle autorità ai colleghi, dai familiari ai giornalisti. Per rievocare e fissare nel ricordo il sacrificio dei giovani carabinieri fu inoltre presentata la pubblicazione 29 marzo 1988, ore 3.50: Chiarelli e Corinto non rispondono più. Il sacrificio di due giovani carabinieri a Portajano di Camerino (pubblicazione a cura dell'avv. Giuseppe De Rosa) ed è stato proiettato un commovente dvd sui fatti del 29 marzo 1988 con filmati e articoli di repertorio della cronaca dell'epoca. Si tratta di materiale iconografico (libro e dvd) la cui realizzazione è stata curata dal consiglio base di rappresentanza (Co.Ba.R) della regione carabinieri Marche, un tributo di riconoscenza e di merito a Corinto e Chiarelli, attraverso documenti che concorrono a definire la vita quotidiana, il lavoro, l'animo generoso dei due giovani uomini dell'Arma. Alla cerimonia intervennero anche delegati del CO.I.R., oltre alle molte autorità civili e militari e i familiari dei due giovani che ringraziarono con profonda commozione i delegati del CO.BA.R per l’ammirevole iniziativa. Al papà Sante, alla mamma Marzia ed ai familiari tutti di Giovanni la redazione de L’Eco esprime la commossa vicinanza in questo triste anniversario.
SCHEDA BIOGRAFICA DI GIOVANNI CORINTO LIBERTO Nasce: il 21.10.1965 ad Acquaviva delle Fonti Titolo di studio: III media Attività lavorativa prima di entrare a far parte dell’ Arma dei Carabinieri: meccanico 20.06.1983: ferma volontaria di tre anni nell’80° bgt.f. “Roma” sede di Cassino 22.08.1983: corso di specializzazione in “meccanico di automezzi” presso la sede della Cecchignola di Roma Dal 19.12.1983: trasferito alla bgt.log. “Pinerolo” (Bari) 11.05.1984: Caporale maggiore e trasferito nell’Arma dei Carabinieri al 2°bgt “Campobasso” 17.10.1984: scuola allievi di Roma 17.03.1985: trasferito nella stazione carabinieri di Falconara Marittima 26.07.1986: trasferito a Camerino, nucleo autodrappello Muore: il 29.03.1988: a Camerino 25.11.1988: la fondazione di Carnegie per gli atti di eroismo gli accorda a titolo di benemerenza e di onore la medaglia di 1° grado (oro) alla memoria 11.08.1988: il comando generale dell’Arma dei carabinieri gli concede encomio solenne come prima attestazione di merito alla memoria 30.05.1989: gli viene conferita alla memoria, con decreto del Presidente della Repubblica, la medaglia d’argento al valore civile Acquaviva delle Fonti, 29/03/2013 ore 00:10
|
|
|
|
|
|
|